sshhh

Silenzio, dissolvenza, frastuono, dissolvenza, silenzio.
C’è il festival delle bande militari in città. Le si incontrano da giorni in angoli improbabili. Arrivano da lontano e se ne vanno prima di poterle vedere, per qualche strada di cui ancora non ho imparato il nome. Ho sempre covato simpatia per i musicisti di strada e i bandaioli sono i più simpatici di tutti. Forse perché fanno musica d’insieme, forse per l’armonia che sanno generare, andando. Chissà dove, poi.
Tra poco è venerdì e la cosa mi riempie di gaudio. Quasi dimentico il duro della sediola di legno su cui sono accovacciata, unico punto d’appoggio nella mia improbabile stanzetta modenese. Non ho una gran voglia di scrivere in questo periodo: il tempo se ne corre via da sé, in modo così leggero che non posso fare altro che osservare il suo passaggio, appoggiata alla ringhiera del mio balcone immaginario. Non ci provo nemmeno a fissarlo su una pagina bianca. A che scopo?
Ultimamente ho imparato un po’ di cose nuove e questo è sicuramente un bene. Ho avuto delle conferme che un po’ mi aspettavo e questo mi dà sicurezza. Ho fatto qualche scoperta più o meno piacevole e cerco di conviverci come posso. Ho anche deciso che va bene così, voglio prendere tutto. Il bello, il brutto e le sfumature di mezzo. Del tipo: domani vado al mare e il governo pone l’ennesima fiducia. Voglio abbronzarmi e vedere fino a che punto riusciamo a scavare nella melma in cui ci siamo confinati. Ohibò!
Poi ci sono le piccole gioie quotidiane che mi fanno tornare in mente quanto mi piace il lavoro che faccio: il ‘cellulino’ della studentessa ungherese che è venuto alla luce giusto ieri, dopo un appassionato incontro tra un telefonino e un cellulare; la ‘super media’ , ovvero periodo scolastico non ben definito tra le medie e le superiori; e l’imperdibile ‘aria condizionale’ dell’appartamento della fortunata studentessa svedese… me la immagino affranta dal troppo lavoro dire: - Soffierei… o non soffierei? - Cose così.
Ma ecco un'altra banda. La sento, da lontano. Tra poco sarà qui. Chissà da che paese arriva?
Silenzio, dissolvenza, frastuono, dissolvenza, silenzio.

5 commenti:

  1. ...heee 'ste donne di Modena ...comunque - per carità, simpatici son simpatici eh (?)... anche se... voglio dire... cioè, soprattutto i 'bandaioli'... ma l'intonazione dove la mettiamo?!?!... che poi finchè becchi, che so, la banda della marina degli Stati Uniti che ti suona un repertorio da paura... ma quando ti capita la 'che-sso-io-banda-di-SassoCorvaro-vattelapesca-chi-sono-questi' che ti spiattella la Lambada in versione beguine, così per gradire, con assolo di bombardino?!?! ...beh si, in effetti le risate non mancano comunque... quindi, è vero: son simpatici!
    ...e di nuovo silenzio, dissolvenza, apparizioni, sparizioni... (...po po po po po po po popopo po...//basso tuba)

    (P.S.: ...he :), la 'super media' è meraviglioso!)

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  2. Cerco di recuperare nella memoria se lo sapevo già che sei modenese... ma non mi ricordo...
    Perchè vedi, sono di Modena anche io e queste bande le scaraventerei nello sciaquone del water, ormai :)

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  3. troppi scrivono troppo e troppo spesso. spesso cose dispensabilissime, peraltro. meglio scrivere più di rado infilando una dietro l'altra piccole perline preziose. l'aria condizionale me la immagino del tipo che funziona solo su condizione. per esempio se ti comporti bene, soffia, sennò caldo...

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  4. Certi silenzi parlano. Non importa quanto si scrive l'importante è non venire fraintesi. Il bello, il brutto ed il tutto...Mentre il tempo passa vado a spiaggiarmi al Poetto.

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