La morte di Monicelli mi ha colpito molto. Continuo a pensarci. Non tanto per il fatto che se n'è andato un grande regista, quanto per il modo in cui ha deciso di farlo.
Un uomo affetto da una malattia terminale decide di farla finita e decide di farlo nel pieno delle sue facoltà. Si getta dal quinto piano di un ospedale.
Una donna, colpita da una malattia che non lascia speranza, rifiuta coscientemente la respirazione artificiale perchè l'idea di vivere immobile, per anni e anni, attaccata ad una macchina, senza poter parlare se non con le palpebre degli occhi per dire sì o no, la terrorizza più della morte stessa. Per far questo deve fare una dichiarazione giurata davanti a due testimoni e al primario di un ospedale. Nella solitudine di una casa deve lasciarsi morire, lentamente, giorno dopo giorno, fin quando l'ossigeno non arriva più al cervello. Ed entra in coma. E dopo poco muore. I familiari vengono accusati di eutanasia indiretta.
Un padre, dopo vent'anni di coma vegetativo della figlia, o meglio, l'ammasso di carne atrofizzata che qualcuno si ostinava a tenere in vita e che un tempo era stata sua figlia, decide che è arrivato il momento di dire basta. E viene massacrato mediaticamente e umanamente. Per mesi.
Un altro uomo, il cui corpo è ormai ridotto ad una tomba di carne e sangue ma il cui cervello funziona perfettamente, chiede disperatamente e lucidamente che si stacchi la macchina che lo tiene in vita. Perchè lui, essendo completamente paralizzato, non può farlo da sè. La mano che lo aiuta viene processata. Ciò a cui è stato sottoposto, mediaticamente e non solo, quell'uomo che voleva solo morire.. ancora non riesco a dimenticarlo.
Ho citato solo pochi esempi, tre piuttosto famosi, uno a me vicino. Se ne potrebbero fare tanti altri e la domanda sarebbe comunque la stessa: ma come si può, in un paese che vuole definirsi civile, tollerare questo stato di cose? Come si può fare per far capire ai cattolici che nessuno vuole ledere i loro diritti ma che non si può più tollerare che si calpestino tutti gli altri in virtù di una fede che non si condivide? Ma lo stato non è laico? E allora perchè l'eutanasia non viene legalizzata? Perchè io devo essere salvata per forza? Salvata da cosa, poi? E se io NON volessi essere salvata? Come si fa a ripulire sto stivaletto di terra dalle montagne di ipocrisia che lo stanno facendo annegare?
Credo di non provare più alcun rispetto per la gente di dio, neanche in virtù di quella diversità che tanto amo. Spero che un giorno riescano a perdonare loro stessi per il male e la sofferenza che con il loro egoismo e la loro paura continuano, senza ritegno, a perpetrare. Ma di più ancora, spero che un giorno diventeremo così forti da riuscire a guadagnarci la libertà di poter morire in modo dignitoso.
Amen.
Aggiornamento:
Munitevi di coraggio e fate click...
...beh, guarda, io ho rinunciato ormai a riflettere su queste cose... mi fa troppo incazzare quella certa mentalità da mente obnubilata...
RispondiElimina...ma Mario, il nostro Mario ...certi si immaginano e sperano sempre che una persona anziana, una persona vecchia, debba meritarsi di diritto una morte come quelle che si vedono in certi film, in cui il 'nonno' esala il suo ultimo respiro, disteso in un letto, tranquillo, senza sofferenze, con un sorriso sereno che sembra sottintendere un quadro completato, una concezione da "missione compiuta, si torna alla base". Quale missione compiuta?! Ma non è forse questa una visione ipocrita? In un certo senso paragonabile al 'cristo per signore' che si vede nei tantissimi ritratti di GesuCristo, disegnato con lo sguardo intenso di due occhi che ti guardano fissi, così azzurri che neanche un finlandese... e invece morire è difficile e complicato... ed è una cosa che bisogna affrontare ma che difficilmente uno può scegliere come... vuoi per mancanza di coraggio, oppure se il coraggio c'è, perchè qualcuno che non sei tu vuole decidere per te.... basta, mi fermo, che altrimenti comincio...
Comunque... Mario... sta volta il 'tarapia-tapioco-come-se-fosse-Antani' ce lo stai dicendo tu, e come sempre ci sarà chi non capirà e chi sorriderà...
E tra l'altro Mario l'aveva detto "Voglio andarmene via nel pieno delle mie forze e delle mie facoltà. Senza stare a perdere tempo, voglio andarmene via subito, senza la rottura dei famigliari che mi portano il brodino". E sinceramente, quella è solo una parte della gente di dio, perchè dentro al grande calderone ci sono tante voci anche critiche. Vedi per esempio la questione sugli anticoncezionali. Finche si riflette e si discute va bene, ma quando si impone no. Per cui via libera alla libera scelta di fine vita.
RispondiEliminadifendere un astratto diritto dovere alla vita torna comodissimo ai cattolici perché costa poco. che ci vuole a dire sono a favore della vita quando siparla di malati terminali o di feti. niente. è comodo, la coscienza reale dei problemi si imbacucca nel cappottone dell'ipocrisia e pace. gli aborti e le eutanasie sono temi morali facili facili pe i manichei, nonli obbligano a guardare dentro i problemi e distolgono dal dedicare l'attenzione al problema di difendere la vita in altre situazioni. molto piú scomode. i cattolici che difendono la vita e la vegetazione dei malati terminali non hanno,in generem, la stessa intransigenza coi poveracci che arrivano da paesi lontani dove morivano di fame, nonli ospitano a casa loro, non si indignano per la loro situazione. l'accettano. perchè la difesa di quella vita e di quelle vite è molto piú scomoda. corre il rischio di sporcargli il salotto. un aborto no. un aborto è solo un'idea. una donna che ha preso la decisione sbagliata. e' molto meno scomodo di un bambino dello sri lanka che muore didissenteria. quello correrebbero il rischio di trovarselo in casa o a un semaforo un giorno, nell'ipotesi che sopraqvviva.
RispondiEliminaAggiornamento: Non ho retto più di 60 secondi...mi è venuta voglia di suicidarmi, per le banalità e per le stecche!
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