baby don't you wanna go

Tutto fermo, tutto tace.
Eppure, a guardar bene e ad ascoltar, è tutto un turbinio di moti, un rivoltarsi di suoni e di emozioni.
Nulla è fermo, nulla tace.



Roar!!

A volte vorrei essere un supereroe. Uno di quelli che sono super ma non lo sa nessuno. So che sarebbe difficile per me mantenere un segreto così grande, almeno alle mie confidenti del cuore dovrei dirlo per forza, ma mi piace pensarlo lo stesso. Continuare a fare la vita di tutti i giorni, sapendo di essere invincibile. Wow! Che poi però, in fondo, pensandoci proprio bene è un po' quello che facciamo tutti: cercare di non farci vincere dalle cose brutte. Incassare i colpi e andare avanti. Tenere duro e continuare a testa bassa verso dove speriamo di arrivare.
L'unica differenza sarebbe che se qualcuno ci fa del male potremmo disintegrarlo.


io leggo, tu leggi

Per quasi un anno ho smesso di leggere romanzi. Non mi sono presa neanche la briga di iniziarli. Al massimo la quarta di copertina, giusto per non dimenticare la sensazione di avere un libro tra le mani. Da agosto ho ripreso, in modo bulimico. Voglio leggere tutti i libri della biblioteca dietro casa, anzi no, di tutte le biblioteche di Reggio. Tutti i libri di tutto il mondo.
Non è la prima volta che mi succede, è un meccanismo ciclico.
A volte mi chiedo se sia sintomatico di qualcosa.


Di venerdì

Non smette di piovere da stamattina.
L'acqua continua a scrosciare là fuori, sembra non voler smettere mai più. Passo da una stanza all'altra con una strana smania addosso, che proprio non riesco a capire. Guardo un film di Pupi Avati che di venerdì pomeriggio, sul divano, ci può stare: concilia e, se hai un debole per le cose semplici d'altri tempi, ti strappa anche una lacrimuccia.
Continua a gocciolare l'universo e anche quella sensazione strana continua. Mi faccio una tisana alla frutta, che è calda e ci sta bene di venerdì pomeriggio: rallenta lo scorrere del tempo e posso guardarmi comodamente tutto il fine settimana che mi godrò da qui ai prossimi giorni.
Eppure, oggi, qualcosa non torna.

Mi affaccio.
Guardo su.

Allora capisco.
Il cielo.

La pioggia ha tirato giù tutto: gli alberi che circondano casa nuova sono quasi spogli e, dopo mesi, le mie finestre rivedono il cielo. A terra, per strada, un tappeto di foglie. Dentro, tutto intorno, un sacco di luce. E la luce cambia i colori delle cose, rende l'intorno più spazioso, il cuore più leggero.
L'inverno è quasi arrivato, penso, ed è il primo che vedrò da questo angolo di mondo.
Bevo quel che resta della tisana.
E accendo la musica.



 

riflessione a margine di preparativi per un'imminente partenza

Le mie valigie sono un po' come me: per quanta cura ci metta nel prepararle, covano sempre qualcosa di irrisolto.