agosto se ne va

Ma quando è cominciato? Ricordo appena di aver segnato le date con l'otto nella casellina dei mesi nei registri di classe. Quanti occhi ho guardato? Quante parole ho pronunciato? Un'infinità, forse due. Ma finisco sempre per ricordare poco e niente. Ho la sensazione di vivere in un eterno presente, che va avanti e lascia un dietro, ma di cui colgo solo il momento in cui lo vivo. La cosa non mi dispiace, anzi. Vorrei solo esser meno stanca, mica chiedo tanto. Vorrei passare un pò di giorni in mutande a grattarmi la pancia e a non dover pensare a come impapocchiare lezioni a classi improbabili. A prendere un pò di sole per togliere il pallore. A bere birra e ruttarla se mi va. A far l'amore di martedì sera, o di mercoledì. A prendere la macchina e partire all'improvviso e casomai non tornare per giorni. Sonnecchiare. Farfugliare cose senza senso. Rotolarmi per terra. Mangiare qualcosa di nuovo. Giocare a nascondino. Cantare canzoni improbabili. Ecco. Cose così. E invece stasera perderò il concerto dei Righeira alla festa dell'umidità di Modena e, cosa assai più grave, domani la sveglia suonerà alle 7. Mondo carogna!