Emily tries but misunderstands, ah ooh

Quando arriva l'autunno e il tempo si fa bigio mi torna in mente il paesello dove sono cresciuta. Sarà che i colori si spengono e tutto si tinge di grigio; sarà che quel posto si è succhiato gratis la mia adolescenza e a distanza di anni non riesco ancora a perdonarlo. Mi dà uno strano malessere misto a malinconia il ripensarci. Il più delle volte cerco di concentrarmi su altro per non farlo.
Spesso mi son sentita dire che il posto da cui veniamo è importante e, con lui, le persone che ci hanno accompagnato. Ci provo tante volte a guardarmi indietro ma la mente fa fatica ad abbracciare qualcosa di confortevole. Vivo il ricordo come una colpa: la colpa di aver fatto le cose sbagliate, di aver scelto le persone sbagliate. La colpa di esser nata lì, di non esser stata abbastanza forte da non lasciarmi sopraffare da ciò che avevo intorno. Da ciò che, nel corso degli anni a seguire, avrei potuto fare e non ho fatto.
Ho passato un' infinità di giorni a cercare, tra le persone, negli angoli della città; a intruppare contro dinamiche che, per quanto mi sforzassi, non riuscivo a capire; a sognare dal chiuso di una stanza, su una collina poco distante. Un giorno ho deciso di smettere, ho fatto spallucce e me ne sono andata, con un pugno di mosche in tasca e la voglia di non tornare più. Non me ne sono mai pentita, ma da allora è come se mi portassi dietro un blocchetto di cemento che tengo dentro, in un posto dove nessuno può arrivare. E' lì, ne sento il peso e, a tratti, l'invadenza.
A volte ho la sensazione che non riuscirò mai a liberarmene.

10 commenti:

  1. di un altro paesello si tratta, nel mio caso, ma sottoscrivo tutto: virgole, spazi, puntini, tutto. il posto da dove veniamo è importante, altro che. dai che fondiamo un club di portatori sani di blocchetti di cemento...

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  2. ...fra l'altro, mi sa che se continua così li rivaluto di brutto, i pink floyd...

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  3. Teodor, non ho capito questa frase: "La colpa di esser nata lì...", faccio fatica a capire perchè nascere in un luogo può essere percepito come una colpa. Il resto non chiedo delucidazioni ne commento, sono parole che richiedono semplicemente ascolto e poi perchè non conosco questa sensazione, non ho radici così forti. Mi sento bene negli aereoporti, anzi mi sento proprio a casa.Un po' invidio i vostri blocchetti...

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  4. beh, l'altro giorno sono stato a grottaferrata.. vale lo stesso? il metallo è lo stesso no?!

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  5. Stavo guardando il video dei Pink (...in pieno acido, si vede benissimo...) e mi ha fatto ricordare che da piccolo, quando in tv mandavano immagini in bianco e nero degli anni '50, '60 o precedenti, credevo che anche nella realtà tutto fosse stato senza colore, ma successivamente capii come stavano le cose... oddio, mica lo so che cosa volevo dire con questo!?... forse riguarda la prospettiva, i modi in cui si osservano le cose o si giudica il passato... ad ogni modo confermo: il posto da dove veniamo è importante... ma magari non sempre in senso positivo...

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  6. >itsoh: i portatori sani... l'idea è carina... ma sul 'sani' nutro qualche perplessità

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  7. >amnesia: quando una cosa mi fa star male tendo a colpevolizzarmi, lo faccio sistematicamente. Mi dico: non avresti dovuto metterti in condizione di... E' da presuntuosi, me ne rendo conto, e anche un pò da autolesionisti. Ma tant'è. Io, più che nei non-luoghi, avrei un sacco di cose da dire sulle terre di confine... ma lo scopo del post era sputtacchiare un pò di bruma interiore (e tu come al solito l'hai capito) quindi non mi dilungherò

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  8. >Gary... l'hai mangiata la porchetta? [il posto da dove vengo io se lo sogna il feRo de grottafeRata!]

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  9. <Yappa... qualunque cosa tu volessi dire mi hai fatto venire in mente Bad Boy Bubby.... il perchè lo ignoro.

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  10. povchetta? hai detto povchetta? oddio che ovvove, deve esseve una cosa tvibale

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